Al via lunedì 24 maggio la prima delle due giornate di perfezionamento e aggiornamento professionale per i funzionari e il personale tecnico scientifico di Galleria Borghese Roma e del Ministero della Cultura, organizzato da YOCOCU APS in collaborazione con CNR-ISAC, ICOM e Fondazione Ecosistemi. Il corso intensivo che si propone online, caratterizzato da forte interattività e basato su casi applicativi, intende mettere i partecipanti in condizione di approfondire le eccellenze attualmente messe a punto dalla ricerca per lo specifico settore in termini di gestione, prodotti e metodologie già pronti ad essere trasferiti sul mercato.
Come definito dalla Agenda 2030, il patrimonio culturale offre un’immensa opportunità per influenzare i modelli di consumo e sostenere la transizione verso una società e un’economia più sana, più sostenibile e più equa, fungendo anche da catalizzatore per avviare un cambiamento positivo, in quanto ha il potere di collegare le persone ai luoghi, incoraggiare il senso di appartenenza e favorire l’inclusione sociale. La tutela di tale patrimonio passa attraverso il lavoro di numerose persone che a vario titolo sono coinvolte nelle procedure di conservazione e messa in sicurezza, e questo rappresenta un controsenso quando il personale e gli operatori mettono a rischio la propria salute per lavorare in questo settore.
Già da alcuni anni il settore dei beni culturali sta subendo una forte trasformazione indotta dalla green chemistry e dalla green economy. Ne sono testimonianza il notevole proliferare di iniziative e di attività di trasferimento tecnologico da differenti settori, quali quello della ricerca e dell’innovazione, al fine di sostituire metodi, prodotti e strategie legati alla conservazione e alla fruizione dei beni culturali, con sistemi capaci di combinare la sicurezza per l’operatore, la sostenibilità ambientale ed economica. Esistono numerosi esempi di malattie professionali che colpiscono il personale di un museo causate dal rischio chimico non correttamente valutato e gestito, accade così che piccoli e frequenti incidenti che fanno parte della quotidianità, quando trascurati possono arrivare a danneggiare anche i beni oltre che le persone.
I cambiamenti sono faticosi da applicare, perché il più delle volte implicano una modificazione di consolidate abitudini. A questo si aggiunge la mancanza di un’adeguata formazione nel settore pubblico che è ancora vincolato ad un sapere ormai obsoleto: l’utilizzo di reagenti e strumenti legati al passato, poco in linea con l’evoluzione dei prodotti, ma soprattutto ormai sostituiti da prodotti e metodologie basati sulla definizione di sviluppo “green”.
La sostenibilità del sistema museale passa anche nel migliorare le politiche per gli appalti pubblici orientandoli verso la sostenibilità ambientale con l’introduzione di criteri sociali e ambientali nelle procedure di appalto; dirigere al contempo la catena di approvvigionamento verso l’ecoinnovazione di prodotti e servizi. La definizione dello stato dell’arte in merito alla green conservation sarà attuata mediante due giornate di sensibilizzazione in cui le categorie professionali partecipanti al corso potranno analizzare applicazioni reali e casi studio. Tra gli argomenti principali del corso:
- Materiali e metodi per un intervento di conservazione green
- Nuove tecnologie per il restauro e la fruizione sostenibile
- Pluralità e varietà del patrimonio culturale come motore di sostenibilità del territorio
- Fruizione sostenibile e sviluppo economico per una gestione durevole del patrimonio culturali
- Relazione pubblico e privato quale connubio per una definizione della green economy nel settore dei beni culturali e del turismo
La seconda giornata di formazione è prevista lunedì 31 maggio.